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Gli spinori di particella libera
Il metodo di soluzione è quello di usare le trasformate di Fourier, che
permettono di trasformare l'equazione differenziale in un'equazione algebrica;
pertanto si cercano le soluzioni in forma di onda piana:
|
(3.70) |
dove tutta la dipendenza dalle coordinate è stata inserita
nell'esponenziale, mentre è uno spinore costante.
Con questa definizione possiamo vedere che viene ad assumere il
significato di quadrimpulso della particella; dall'equazione di Klein-Gordon
otteniamo infatti banalmente, sostituendovi lo spinore dato dalla
(2.70), la relazione di Einstein
, inoltre
se applichiamo alla (2.70) l'operatore quadrimpulso
(2.64) si ha:
quindi la (2.70) è un autostato dell'operatore
quadrimpulso, con autovalore , la (2.70) quindi
descrive gli stati ad impulso definito e l'identificazione di col
quadrimpulso sembra corretta.
Il problema nasce quando andiamo a risolvere la (2.18)
esplicitamente, e ritroviamo, come nel caso quasi statico, soluzioni con
energia negativa; vediamo allora come si ottiene questo risultato; scriviamo
al posto di il vettore
, dall'equazione di Dirac
si ha:
(la si è usata questa forma per comodità); adesso l'esponenziale resta a
fattore e si può semplificare; così, portando tutto a secondo membro si ha:
che è il sistema di equazioni che ci permette di determinare le componenti di
; se usiamo la rappresentazione di Dirac è abbastanza semplice trovare:
|
(3.71) |
dove abbiamo indicato con
le singole componenti degli spinori
(mettendo l'indice della componente fra parentesi per non confonderlo con gli
altri indici covarianti); questo è un sistema omogeneo, e per avere soluzioni
non banali occorre imporre che il determinante sia nullo; allora posto:
questa condizione è:
questo si calcola al solito modo, e senza stare a fare i conti si ottiene che:
che ha due soluzioni indipendenti:
questo ci dice che per ogni valore di solo due delle quattro equazioni del
sistema sono indipendenti; allora potremo fissare arbitrariamente il valore di
due delle quattro componenti di (con la sola condizione di prendere
soluzioni indipendenti) e con quel che resta del sistema determinare le altre
due componenti e definire la soluzione.
Troviamo allora l'espressione esplicita dello spinore; cominciamo con il caso
; qui conviene prendere come condizioni , e
, , dato che in tal caso è sicuramente positivo
e diverso da zero, e lo si può dividere nelle ultime due equazioni del sistema
(2.71) ottenendo:
|
(3.72) |
|
(3.73) |
se invece ci conviene prendere , e ,
ed usare le prime due dividendo per che è sicuramente
negativo e diverso da zero; si ottengono così le altre due soluzioni:
|
(3.74) |
|
(3.75) |
e riassumendo il tutto si scriverà:
tenendo presente che per i primi due e per i secondi ; si noti
anche come questi si riducano immediatamente all'espressione non relativistica
del §2.2.2 per .
Un ultimo calcolo è quello della determinazione dei coefficienti e che
possono essere stabiliti (l'equazione è omogenea) solo dando una
normalizzazione per gli spinori; se chiediamo ad esempio che sia
(che è solo una delle normalizzazioni possibili) otterremo che:
dove (non stiamo a fare i conti).
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Simone Piccardi
2003-02-20