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Le proprietà delle matrici $ \gamma ^\mu $

Data la (2.18) si tratta di far vedere che effettivamente si può considerare l'indice $ \mu$ delle $ \gamma ^\mu $ come un indice covariante; se usiamo la rappresentazione di Dirac (2.13) vista in precedenza possiamo immediatamente esprimere le $ \gamma ^\mu $ come:

$\displaystyle \gamma^i= \begin{pmatrix}0&\sigma_i\\  -\sigma_i& 0\\  \end{pmatrix} \qquad \gamma^0= \begin{pmatrix}\un& 0\cr 0&-\un\cr \end{pmatrix}$ (3.19)

e dato un qualsiasi quadrivettore $ A_\mu$ si introduce una notazione dovuta a Feynmann (slash di Feynmann) indicando con $ \s A$ il prodotto scalare:

$\displaystyle \s A=\gamma^\mu A_\mu=\gamma^0 A_0 -\boldsymbol{\gamma}{\bf A}
$

così la (2.18) diventa:

$\displaystyle (i\hbar \s \partial -mc)\psi = 0$ (3.20)

e l'identità operatoriale analoga alla (2.4) è $ \s
p = mc$.

Le proprietà delle $ \gamma ^\mu $ si ricavano dalla loro definizione in termini di $ \beta$ e delle $ \alpha_i$ dalle proprietà di quest'ultime; abbiamo già visto che $ \gamma^0=\beta$ è hermitiana, mentre per le altre si ha che:

$\displaystyle (\gamma^i)^\dagger=(\beta \alpha_i)^\dagger=
\alpha_i^\dagger\beta^\dagger=\alpha_i\beta
$

ma dalle regole di anticommutazione segue che $ \alpha_i\beta=-\beta\alpha_i$ per cui alla fine si ottiene che:

$\displaystyle (\gamma^i)^\dagger=-\gamma^i\ee (\gamma^0)^\dagger=\gamma^0
$

quindi le $ \gamma^i$ sono antihermitiane; dalla precedente, dato che $ \beta^2=\un$, si ottiene anche che:

$\displaystyle (\gamma^i)^\dagger=
\alpha_i \beta =\beta^2\alpha_i\beta= \beta (\beta\alpha_i) \beta
=\gamma^0\gamma^i\gamma^0
$

e dato che questo vale evidentemente anche per $ \gamma^0$ in definitiva si possono riassumere le precedenti in:

$\displaystyle (\gamma^\mu)^\dagger=\gamma^0\gamma^\mu\gamma^0$ (3.21)

Le proprietà di anticommutazione, che definiscono l'algebra delle $ \gamma ^\mu $, si ottengono ancora dalle analoghe per $ \beta$ e $ \alpha_i$; cominciamo col calcolare:

$\displaystyle \{\gamma^0,\gamma^j\}=\gamma^0\gamma^j+\gamma^j\gamma^0=
\beta (\beta\alpha_i) + (\beta\alpha_i) \beta
$

qui si può anticommutare $ \beta$ e $ \alpha_i$ nel secondo membro, ottenendo immediatamente:

$\displaystyle \{\gamma^0,\gamma^j\}=\beta\beta\alpha_i-\beta\beta\alpha_i=0
$

prendiamo poi:

$\displaystyle \{\gamma^i,\gamma^j\}=\gamma^i\gamma^j+\gamma^j\gamma^i=
\beta\alpha_i \beta\alpha_j + \beta\alpha_j \beta\alpha_i
$

qui si può anticommutare la parte centrale di entrambi gli addendi ottenendo:

$\displaystyle \{\gamma^i,\gamma^j\}=\gamma^i\gamma^j+\gamma^j\gamma^i=
-\beta^2(\alpha_i \alpha_j + \alpha_j \alpha_i)=0
$

infine è immediato che $ (\gamma^0)^2=\un$, mentre si ha:

$\displaystyle (\gamma^i)^2=\beta\alpha_i\beta\alpha_i=-\beta^2 \alpha_i^2=
-\un
$

(si noti che non si è usata l'espressione esplicita delle $ \gamma ^\mu $ dato che queste relazioni sono del tutto generali e valide per qualsiasi rappresentazione); in definitiva si possono riassumere le proprietà di anticommutazione usando il tensore metrico nell'unica relazione:

$\displaystyle \{\gamma^\mu,\gamma^\nu\}=2g^{\mu\nu}\un$ (3.22)

Infine, come per me matrici $ \beta$ ed $ \alpha_i$, anche per le $ \gamma ^\mu $ si possono ottenere altre rappresentazioni diverse dalla (2.19) attraverso delle trasformazioni unitarie; si può però dimostrare (non staremo a farlo) anche l'inverso, e cioè che qualsiasi rappresentazione può essere ottenuta dalla rappresentazione di Dirac tramite una trasformazione unitaria.


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Simone Piccardi 2003-02-20