Dalle precedenti relazioni cinematiche e dal principio di conservazione dell'energia-impulso (cioè di ) si possono ricavare delle caratteristiche generali della dinamica delle particelle (in particolare nei casi di urto e decadimento) anche se non è noto il tipo di interazione.
Per snellire la scrittura delle equazioni per il seguito di questo paragrafo useremo le cosiddette unità naturali, cioè misureremo tutto in termini di velocità della luce per cui nelle formule sarà ; il quadrimpulso diventerà e la relazione di Einstein (1.50) si potrà semplificare in .
Cominciamo con il caso generale di urto di due particelle: non ci interessa la dinamica dell'urto, consideriamo solo due particelle incidenti di quadrimpulso e e masse e e due particelle diffuse di impulso e e masse e e in generale sarà .
La conservazione del quadrimpulso, che è una legge assolutamente generale, ci dice che in ogni caso dovrà essere:
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Sono di particolare importanza nei calcoli relativistici due sistemi di riferimento particolari: quello del laboratorio (in cui si suppone il bersaglio fermo), nel quale vale , e quello del centro di massa, in cui vale e ed anche, per la conservazione del quadrimpulso, e (vedi fig. 1.2).
La definizione precedente ci mostra subito che è l'energia totale nel sistema del baricentro, dato che in esso è banalmente ; questa è molto importante, perché è l'energia disponibile per le reazioni; nel caso che si abbia a che fare con urti di un fascio su un bersaglio questa si può esprimere in termini dell'energia della particella incidente (cioè nel sistema di laboratorio); si ha infatti che:
Un'altra relazione importante è quella che lega a ; per ottenerla consideriamo che siccome il prodotto scalare è invariante si ha:
Un caso particolare di grande interesse è poi quello dell'urto elastico, in cui cioè le particelle restano le stesse prima e dopo l'urto; si ha cioè che e e dunque e .
La prima relazione interessante si ha quando si va a calcolare l'energia cinetica trasferita (cioè l'energia cinetica trasferita a nell'urto) che nel sistema del laboratorio è data banalmente da ; per farlo basta calcolare il valore della variabile di Mandelstam nel sistema del laboratorio, che con le notazioni adottate è:
Una relazione fondamentale valida per gli urti elastici è che deve essere ; in un urto elastico cioè l'impulso nel sistema di laboratorio può solo cambiare direzione; questa si dimostra partendo dal fatto che, per come lo abbiamo definito, in un urto elastico si ha:
(2.58a) |
A questo punto se usiamo la (1.57) possiamo trovare un'altra espressione più utile per ; infatti se ci calcoliamo nel sistema del centro di massa otteniamo che: