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I motivi della transizione

Negli ultimi anni la crescita vertiginosa del numero di macchine connesse a internet ha iniziato a far emergere i vari limiti di IPv4; in particolare si è iniziata a delineare la possibilità di arrivare ad una carenza negli indirizzi disponibili.

In realtà il problema non è propriamente legato al numero di indirizzi disponibili. Infatti con 32 bit si hanno $ 2^{32}$ cioè circa quattro miliardi di numeri diversi possibili, che sono molti di più dei computer attualmente esistenti.

Il punto è che la suddivisione di questi numeri in una gerarchia a due livelli e l'utilizzo delle classi di indirizzamento mostrate in precedenza ha comportato che, nella sua evoluzione storica, il dispiegamento delle reti e l'allocazione degli indirizzi siano stati inefficienti. Neanche l'uso del CIDR ha permesso di eliminare le inefficienze che si erano formate, dato che un ridispiegamento più efficiente comporterebbe cambiamenti complessi a tutti i livelli e la riassegnazione (manuale) di tutti gli indirizzi dei computer di ogni sottorete.

Diventava perciò necessario progettare un nuovo protocollo che permettesse di risolvere questi problemi, e garantisse flessibilità sufficiente per poter continuare a funzionare a lungo termine; in particolare necessitava un nuovo schema di indirizzamento che potesse rispondere alle seguenti necessità:


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Simone Piccardi 2002-07-11